Elogio di Primavera del Salento: il mood di Ivan Tronci
“Elogio di Primavera” è il nuovo mood stagionale di Ivan Tronci. Gustoso, equilibrato nei sapori, esplosivo nei colori.
Domina il verde delle verdure di stagione, il bluette della borragine, l’arancio delle carote, il giallo delle patate, il bianco del riso e dei paccheri, l’azzurro del mare e il rosso della terra rossa.
La nostra terra, il Salento.
È come se fosse il De rerum Natura di Lucrezio: si celebra e si osanna la potenza generatrice e rigeneratrice della natura che raggiunge l’apice in primavera con un’esplosione di profumi e sapori ineguagliabili.
Mare e terra si corteggiano in punta di piedi. Si abbracciano e si fondono in un equilibrio unico.
La semplicità delle preparazioni si traduce in bellezza. L’equlibrio delle forme e della mise en place, in profumi. La fusione di colori in sapore.
A voi il sapore, le ricette e i suggerimenti del nostro chef giramondo.
Natura in Tempura
L’esplosione della natura è inglobata e abbracciata dalla cottura in tempura.
Per questa ricetta sono stati assemblati i “lampascioni” (cipolla canina), gli “spunzali” (cipollotti) e le foglie di borragine.
Il sapore della Terra d'Otranto
Questa ricetta racchiude in sé il gusto vero della nostra terra, il Salento.
L’essenza di cinghiale si sposa perfettamente col cipollotto balsamico, col cacao e con la schiuma al cappuccino.
Il profumo del mare del Salento
Questo piatto sensazionale, rappresenta la primavera e il risveglio della natura con i suoi colori, profumi e sapori.
Anche se richiede un po’ di impegno per le diverse procedure da seguire, il risultato è sicuramente gustoso.
Polpo in Primavera del Salento
Polpo in primavera è un’esplosione di colori e sapori.
La cottura è stata effettuata in pignata e, anziché farlo cuocere assieme al pomodoro, il nostro chef ha adoperato una purea di ceci aromatizzata al rosmarino assieme a diverse verdure di stagione.
Carciofo salentino al cuor di frisa
La primavera del Salento è ben rappresentata dal cuore del carciofo, farcito con una frisa d’orzo.
La farcitura è stata fatta diligentemente e a regola d’arte, con un’ottima “friseddhra” (frisella italianizzando il termine dialettale) salentina d’orzo.