Nardò barocca nel cuore del Salento, Porta di Mare sullo Ionio
Nardò è un grande comune della provincia di Lecce, situato nella parte ovest del Salento.
Con circa 32.000 abitanti, Nardò è il secondo comune più grande della provincia di Lecce, non solo per numero di abitanti ma anche per estensione territoriale con i suoi 190 km ².
Intorno agli anni cinquanta, Nardò ottiene il titolo di Città, quindi, i Neretini, così si chiamano gli abitanti di questa bellissima località, specificano con grande orgoglio di provenire dalla Città di Nardò.
Nardò è un luogo unico, ricco di storia e monumenti di grande interesse: un bellissimo castello, un centro storico totalmente ed esclusivamente pedonabile, numerose chiese, architetture barocche di unico pregio.
La città ha conosciuto e ospitato diverse popolazioni e insediamenti: dai Messapi ai Romani, fino ai Bizantini e il risultato di queste contaminazioni hanno dato vita ad una città affascinante e bella, da visitare assolutamente.
Le frazioni della Città di Nardò: dal mare Ionio all’entroterra fino ai confini di Gallipoli e Porto Cesareo
Contesa nel corso dei secoli per la sua vicinanza al mare Ionio, Nardò conta moltissime frazioni e località suggestive su circa 20 km di costa, come:
- Santa Maria al Bagno;
- Santa Caterina di Nardò;
- Sant’Isidoro;
- Torre Inserraglio;
- il Parco Naturale Regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano;
- Boncore;
- Cenate;
- Corsari;
- Pagani;
- Pendinello;
- Pittuini;
- Roccacannuccia;
- Villaggio Resta.
Dove si trova la città di Nardò con le sue principali frazioni Santa Maria al Bagno, Santa Caterina, Sant’Isidoro
La città di Nardò, importante si trova a Sud Ovest rispetto a Lecce, capoluogo di provincia del Salento (di cui vi abbiamo già parlato e che vi invitiamo a conoscere con questa bellissima esperienza “I segreti del barocco e la cucina tipica salentina) e le sue frazioni sono tutte adiacenti al territorio urbano.
Come raggiungere la città Nardò in auto, in treno o in aereo, dall’aeroporto più vicino
Incredibilmente vicino al mare Ionio, questo centro urbano è in prossimità della statale a scorrimento veloce, strada da cui si possono raggiungere con facilità le più importanti città e centri turistici del Salento come Porto Cesareo, Gallipoli, Maglie, Copertino, Leuca, Ugento, Salve e le Maldive del Salento, Specchia e Presicce e naturalmente Lecce e l’aeroporto di Brindisi Papola Casale, riallacciandosi alla Strada Statale che collega Lecce con Brindisi.
I turisti, i curiosi e i salentini, possono raggiungerla con estrema facilità. Noi di Foodismo vi spieghiamo come fare.
Nardò: dove si trova e come raggiungerla
Nardò si trova a Sud Ovest rispetto a Lecce, il capoluogo di provincia e le sue frazioni sono tutte adiacenti al territorio urbano.
Come arrivare a Nardò da Lecce, capoluogo del Salento
La distanza tra le due grandi città Nardò e Lecce è di 28,8 km percorrendo in auto la SS101. A Lecce, snodo ferroviario, si giunge qualora si volesse raggiungere Nardò col treno. Mediante le ferrovie Sud-Est, poi, o i pullman del Salento in Bus nel periodo estivo, si può arrivare facilmente a destinazione.
La distanza tra Nardò e l’areoporto più vicino di Brindisi Papola Casale
La distanza tra Brindisi, sede dell’aeroporto del Salento Papola – Casale, e Nardò invece è pari a 62,6 km e si raggiunge in auto percorrendo la SS613.
Come raggiungere Otranto da Nardò
La distanza tra Nardò e il comune più a est del Salento, la romantica Otranto è di 48,2 km percorrendo la SS16 in auto. Impegherete circa mezz’ora, rispettando i limiti di velocità e tenendo conto dell’elevato traffico durante la stagione estiva.
Dopo aver visitato Nardò, vi consigliamo vivamente di vedere Otranto e la fantastica Cattedrale dei SS. Martiri, Santa Maria Annunziata.
La distanza tra Nardò e Gallipoli: la città bella è facilmente raggiungibile in una manciata di minuti
Dalla città bella, Gallipoli, per raggiungere Nardò invece il percorso è breve: 17, 7 km dalla SS 101. Entrambe sono le città del Salento più grandi e importanti che affacciano sul Mare Ionio.
Dopo aver visitato Nardò, vi consigliamo vivamente di visitare la Purità e la chiesa di Sant’Agata, Vergine e Martire catanese.
La distanza tra Nardò e Maglie: come raggiungere l’elegante cittadina magliese
Per raggiungere Nardò dall’elegante cittadina dell’entroterra salentino, Maglie, è necessario percorrere la SP363 per 32,6 km.
Dopo aver visitato Nardò, vi consigliamo di fare un po’ di acquisti, nella capitale dello shopping del Salento.
Nardò – Santa Maria di Leuca: ad una manciata di km, potrete assistere all’abbraccio tra Mar Adriatico e Mar Ionio
La distanza da percorrere per raggiungere Nardò da Santa Maria di Leuca, De finibus terrae, invece è pari a 61,3 km.
Vi consigliamo di assistere allo spettacolo dell’abbraccio dei due mari, lo Ionio e l’Adriatico, al tramonto, sorseggiando un ottimo calice di Negroamaro, il famoso vino rosso del Salento.
Nardò Porta di Mare: un po’ di storia
Nardò ha delle radici molto antiche e le testimonianze indicano la Preistoria come periodo di nascita. Nei pressi di Porto Selvaggio, nella Baia di Uluzzo, infatti, i ritrovamenti archeologici avvenuti, lasciano pensare a insediamenti umani nell’attuale Nardò durante il Paleolitico medio.
Nardò e l’arrivo delle antiche civiltà: i Messapi
Intorno al VII secolo a.C. l’arrivo dei Messapi segna l’inizio di Nardò come centro abitato. Il suo nome in questo periodo è Nerito, dal greco antico nar- che sta a indicare l’acqua. Nardò, infatti, come tutte le grandi città e come la storia insegna, nasce vicina al mare, lo splendido mare dell’attuale Santa Maria al Bagno.
Nardò e i Romani
Nel 269 a.C. con l’arrivo dei Romani, Nardò cambia il nome in Neretum e diventa un Municipium Romano e Santa Maria al Bagno diventa Emporium Nauna. I Romani, poi, estendono i famosi lavori di viabilità compiuti in tutti i territori conquistati, anche qui, costruendo la Via Traiana che fiancheggia il mar Ionio. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, Neretum passa nelle mani di un altro grande popolo.
Nardò e i Bizantini
Entrata a far parte dei territori dell’Impero Bizantino, Nardò cambia aspetto e accoglie i monaci basiliani. Quest’ultimi scappati da Oriente, inseguiti in nome della lotta iconoclasta voluta dall’Imperatore bizantino Leone III Isaurico, si rifugiano in Salento costruendo delle grotte caratteristiche negli scogli vicino al mare.
Nardò, i Normanni e gli Angioini
I Normanni conquistano la città e le sue marine, trasferendo i monaci benedettini al posto dei basiliani, nell’Abbazia di Santa Maria di Nerito. Subentra, subito dopo, la dominazione angioina, e con loro, il sistema del feudalesimo. Siamo intorno al XIII secolo. Nonostante il passaggio di tante civiltà, sono stati i bizantini a lasciare i maggiori segni d’influenza. La lingua e le tradizioni religiose greche restano infatti intatte fino al 1577, quando col Concilio di Trento, viene bandito il rito greco.
Nardò e la famiglia Acquaviva
Intorno al cinquecento il feudo di Nardò viene affidato ad Andrea Matteo Acquaviva e il figlio Belisario diviene duca. Filantropo, mecenate e umanista, Belisario dona lustro alla città di Nardò che diventa un grande centro culturale. La famiglia Acquaviva resta a capo del territorio neretino per secoli, fino all’abolizione del Feudalesimo come sistema organizzativo. Gli Acquaviva restano comunque possessori di molte proprietà.
Nardò dai moti carbonari al novecento
La città di Nardò diventa teatro dei moti carbonari nell’ottocento. La Fenice Neretina, la setta nata in quegli anni, è l’espressione e il simbolo della Carboneria a Nardò. In seguito agli scontri con i Borbone e all’unificazione del Regno d’Italia nel 1861, Nardò diviene un grande comune e centro culturale di riferimento per il Salento.
Nardò e il kibbutz durante la seconda guerra mondiale
Nardò, come durante il periodo bizantino con i monaci basiliani, accoglie, durante la seconda guerra mondiale, gli ebrei in fuga dalla persecuzione. Terra d’accoglienza e ospitale il Salento e Nardò aiutano i fuggitivi e danno loro un rifugio, con la costruzione di una Sinagoga per le loro preghiere e, situato nella Masseria Mondonuovo, un kibbutz, un centro associativo e di lavoro per gli ebrei. Questo gesto di apertura e di aiuto consente alla città di Nardò di ottenere un riconoscimento, una medaglia d’oro al merito civile nel 2005.
Il simbolo della città di Nardò
Il simbolo di Nardò è costituito da uno scudo coronato rappresentante un toro, anch’esso con una corona, mentre con una zampa provoca uno schizzo d’acqua. Sottostante allo scudo una frase: “tauro non bovi”, che indica l’identità dell’animale, da non confondere con un normale bue. Il significato è facilmente interpretabile: il toro, animale sacro per le civiltà antiche e l’acqua, elemento molto importante e molto presente nel territorio di Nardò, il maschile e il femminile assieme, due opposti che si attraggono.
Cosa vedere a Nardò: la città dal centro storico barocco e le sue incantevoli marine
Nardò, grande città dell’Est salentino ha un variegato patrimonio artistico e culturale, tra numerose chiese e eleganti palazzi. Visitare Nardò è una sosta piacevole e doverosa per chi viene in vacanza in Salento.
Le Chiese di Nardò: capolavori del barocco salentino
Le chiese di Nardò sono circa trenta, tutte sparse sul vastissimo territorio appartenente alla città. Alcune di queste sono realmente maestose, eleganti e ricche di dettagli, spesso di stili architettonici differenti, a dimostrazione dei diversi insediamenti e influenze che Nardò ha vissuto.
La Basilica cattedrale Santa Maria Assunta nel centro storico barocco
Situata nel centro storico della città, perla di arte barocca, la Basilica viene fondata intorno al 1090 dai monaci Benedettini, i quali decidono di costruire il loro luogo di culto sopra a quello già esistente dei monaci Basiliani, stanziati in Salento in seguito alla persecuzione iconoclasta dell’epoca bizantina. Attualmente lo stile architettonico della imponente Cattedrale è romanico- barocco, in seguito alle diverse modifiche apportate dai popoli che hanno abitato la città. La struttura è quella tipica di una basilica, con tre navate e decorata con numerosi affreschi appartenenti alle diverse epoche. Di particolare interesse sono il Cristo nero, realizzato in legno di cedro nel XII secolo e il Campanile medievale di fattura tipica angioina.
La Chiesa di San Domenico nell’omonima piazza
Nei pressi dell’incantevole piazza Salandra, si erge la Chiesa di San Domenico, chiesa cinquecentesca ma ricostruita dopo il terremoto del 1743. La particolarità di questa chiesa è la differenza dei due piani della facciata, edificati in momenti storici diversi: mentre la prima è ricca di colonne e dettagli che riprendono figure umane, l’altra sezione è semplice e liscia, entrambe costruite in carparo, tipica pietra salentina.
La Chiesa di Santa Chiara
Inserita in un contesto monastico, la Chiesa di Santa Chiara nasce affianco al convento delle Clarisse, fondato nel XIII secolo. Stile prettamente barocco, la chiesa all’interno è composta da una navata unica e il pavimento, in marmo grigio e bianco, ha un motivo geometrico ottagonale. Le cappelle ospitano diversi altari dedicati a Sant’Antonio Abate, Al Crocifisso, a Santa Chiara, all’Immacolata e Sant’Antonio da Padova.
La Chiesa di San Trifone
La Chiesa di San Trifone ha una storia particolare: i neretini, disperati dall’invasione dei bruchi nelle campagne, costruiscono questa chiesa e la dedicano a San Trifone come richiesta d’aiuto. Coerentemente con l’architettura del centro storico della città, anche la chiesa di San Trifone è in stile barocco.
La Chiesa della Beata Vergine Maria del Carmelo
Anche la Chiesa della Beata Vergine Maria del Carmelo fa parte di un complesso monastico, uno dei più grandi della città. A differenza dalle altre chiese però, ha una facciata in stile romanico ma all’interno presenta affreschi in stile prettamente barocco.
Nardò e la sua suggestiva piazza Salandra nel centro storico barocco
La piazza Antonio Salandra di Nardò è un gioiello barocco, ricca di edifici che ricordano Lecce, la città barocca per eccellenza. Un tempo il suo nome era piazza delle Legne e poi piazza del Municipio. Gli edifici che caratterizzano questa bellissima piazza sono:
- il Palazzo della Pretura;
- la Torre dell’orologio incorporata nella facciata del Palazzo;
- il Sedile, costruito in occasione della fondazione dell’Università di Nardò, in stile rinascimentale ma con rimaneggiamenti tardo barocchi;
- la Guglia della Immacolata Concezione, posta al centro della piazza, alta 19 metri e realizzata in carparo, voluta dagli abitanti come forma di devozione.
Nardò tra castelli, palazzi storici e monumenti unici
Nardò conta numerosi Palazzi storici e un castello, noto oggi per essere la sede del Municipio.
Il castello Acquaviva
Il Castello Acquaviva ha una planimetria quadrangolare, con quattro torri a forma di cilindro, posizionate ai quattro angoli, struttura che ricorda anche il Castello di Otranto. Inizialmente circondato da un fossato, il Castello ha la tipica forma e struttura di una costruzione militare aragonese, infatti, la sua nascita risale al XV secolo. Affianco si estende la Villa Comunale nonché parco del castello, un grande e affascinante giardino con una varietà di specie arboree tipiche della Macchia Mediterranea.
Il Palazzo dell’Università
Il Palazzo dell’Università di Nardò, conosciuto oggi come Palazzo della Pretura, ha una costruzione risalente al XVI secolo. La facciata elegante è in stile tardo barocco, con due ordini: quello inferiore costituito da sette colonne e un portico mentre quello superiore è caratterizzato da finestre, mensole e raffinati motivi floreali. Posizionato nella bella piazza Salandra, il Palazzo dell’Università è il palazzo che accoglie la famosa torre dell’orologio.
L’Osanna
Il Tempietto de l’Osanna, costruito nel 1603 in pieno stile barocco, è situato strategicamente alle porte del centro storico della città di Nardò, verso la strada che porta a Lecce. Il piccolo tempio è costituito da otto colonne che sorreggono una cupola ed ha una forma ottagonale. Il monumento quasi orientale stilisticamente è una sorta di baldacchino e, ancora oggi, è utilizzato dal Vescovo per benedire i rami di ulivo durante la Domenica delle Palme.
La Fontana del toro
Di costruzione recentissima, la Fontana del Toro nasce nel 1930 per opera di Michele Caballo, scultore di Nardò. La fontana, rappresenta e interpreta lo stemma della città di Nardò: un toro che scavando nel terreno incontra l’acqua, fonte di ricchezza per l’economia del territorio.
I musei di Nardò: cosa vedere nella metropoli del Salento
La grande città di Nardò, oltre ad avere delle architetture affascinanti offre la possibilità di visitare diversi musei che testimoniano le diverse culture e civiltà stanziate nel territorio neretino.
Museo della Memoria e dell’Accoglienza
Il materiale custodito all’interno di questo museo risale al periodo che va dal 1943 al 1947, periodo in cui Nardò e Santa Maria al Bagno danno rifugio a 150 000 ebrei in fuga dall’Olocausto. Quel che c’è da vedere sono video e fotografie, una biblioteca e un’emeroteca, una sala multimediale e tre murales. Questi ultimi, realizzati dall’ebreo rumeno Zivi Miller, profugo e rifugiato a Nardò dopo la fuga dai campi di concentramento, sono una testimonianza struggente dello sterminio ebraico.
Museo Archeologico dei Ragazzi
Le attività per ragazzi non mancano a Nardò, dove si può giocare immersi nella cultura. Conosciuto infatti come Museo tattile, all’interno dell’edificio è possibile ricostruire oggetti archeologici, nei laboratori di archeologia sperimentale.
Museo del Mare
Il Museo del Mare di Nardò è un interessante mostra di anfore e oggetti ritrovati sulle coste, appartenenti alle navi romane.
Museo Didattico della Preistoria
Il Museo Didattico della Preistoria di Nardò permette di entrare nel vivo dell’era preistorica, con i fossili umani e animali presenti all’interno, le strumentazioni utilizzate dagli speleologi per le ricerche e le grandi foto e illustrazioni rappresentative dell’epoca.
Le splendide marine di Nardò: cosa vedere e cosa fare in questi luoghi da favola
Le marine di Nardò sono luoghi da sogno, con spiagge da cartolina e sono mete gettonate per i turisti che scelgono il Salento in estate.
Santa Maria al Bagno: mare da sogno e movida in Salento
Distante 7 km, Santa Maria al Bagno è una frazione di Nardò con solo 950 abitanti nel periodo invernale. Spiagge caraibiche con sabbia sottile, chiara e leggera si alternano a scogliere incantevoli. Oltre a avere un bel mare pulito, Santa Maria al Bagno è anche un luogo d’attrazione e di movida salentina.
L’Acquario del Salento
L’Acquario del Salento è un’interessante attrazione per adulti e bambini, grande 350 metri quadri e con 22 acquari diversi all’interno. L’edificio consente al visitatore di ammirare la flora e la fauna tipica dei mari che bagnano il Salento.
Le quattro colonne
Le Quattro Colonne sono uno spettacolo architettonico a due passi dal mare di Santa Maria al Bagno. Le quattro colonne seicentesche, disposte simmetricamente e identiche, sono ciò che resta di un’architettura militare, costruita per difendere il territorio dall’attacco dei pirati Saraceni dal mare. La parte costiera adiacente alla costruzione bellica prende anch’esso il nome di Quattro Colonne. Oggi le Quattro Colonne ospitano un disco pub esclusivo molto conosciuto dai salentini e anche dai turisti.
Santa Caterina
Santa Caterina è la seconda marina di Nardò per numero di abitanti, dopo Santa Maria al Bagno. Bellissima località costiera dove trascorrere delle vacanze nel totale relax e immersi nella storia. Anche qui, infatti, come nella maggior parte delle località di mare del Salento, si possono trovare delle architetture militari.
La Torre di Santa Caterina
La Torre di Santa Caterina, edificata nel XVI secolo, è circondata da una pineta fittissima. Ha una struttura particolare rispetto alle torri tradizionali perché ha una scala lunga che porta all’entrata al piano superiore. Lo scopo di questa costruzione era di difesa dagli attacchi marittimi.
La Torre dell’Alto
La Torre Santa Maria al Bagno, posta a 51 metri sopra dal livello del mare, si erge molto vicino alla costa per scopi difensivi. Costruita anch’essa nel sedicesimo secolo, nasce per volere del vicerè spagnolo Don Pietro di Toledo.
Sant’Isidoro
La località di mare prende il nome dalla Torre Sant’Isidoro, torre di carparo costruita nel cinquecento sul litorale sabbioso. Il piccolo centro abitato si è sviluppato recentemente ma Sant’Isidoro è frequentata perlopiù nel periodo estivo dai neretini, dagli abitanti di Copertino e dai numerosi turisti che scelgono un posto tranquillo dove soggiornare.
Porto Selvaggio – Torre Uluzzo, il Parco Naturale e la Palude del Capitano
Il Parco Naturale di Porto Selvaggio e la Palude del Capitano, sono stati inseriti dalla FAI, il Fondo per l’Ambiente Italiano, nei 100 posti da salvaguardare. La Palude, inoltre, è classificata come Area Naturale. Queste due bellezze naturali da visitare e ammirare sono inserite nel territorio di Porto Selvaggio, località marittima caratterizzata da una roccia frastagliata e da molte pinete, comprendenti diverse specie della macchia mediterranea.
Dove mangiare a Nardò
I posti dove mangiare a Nardò sono tantissimi e tutti diversi per soddisfare ogni palato e ogni esigenza culinaria. Mangiare in Salento è sempre un’esperienza unica e Nardò offre un’ampia scelta.
Schola Sarmenti: cucina locale e vino pugliese in un’elegante location
Schola Sarmenti è una cantina e una vineria pugliese di alta qualità. Il wine bar situato all’interno della vineria offre una cucina tradizionale pugliese, realizzata con prodotti genuini e stagionali, come prevede la dieta mediterranea e ricca di gusti e profumi tipici del Salento. Il tutto accompagnato, ovviamente, dagli ottimi vini Schola Sarmenti.
La Dispensa dei Raccomandati: una trattoria marinara nel centro storico di Nardò
Per chi vuole mangiare freschissimo pesce e crudi di mare, non può mancare la visita alla Dispensa dei Raccomandati. Situato nel centro storico di Nardò, questo ristorante offre specialità di mare, realizzate da un grande chef capace di unire la tradizione all’innovazione in ogni suo piatto. Nel periodo autunnale e invernale si possono gustare anche delle deliziose pizze.
Ristorante Art Nouveau: mangiare il buon pesce a Santa Maria al Bagno
Un palazzo ottocentesco sul mare e una cucina raffinata di solo pesce fresco e gustoso, il Ristorante Art Nouveau è tutto questo. Mangiare i sapori tipici del Salento con vista mare è un’esperienza unica da non perdere in Salento e Art Nouveau, sulla sua terrazza, può farti vivere questa magia.
Dove dormire a Nardò: hotel e relais di lusso a due passi dal mare
Per chi vuole soggiornare in Salento, a due passi dal mare, spesso sceglie il litorale ionico, ricco di estasianti insenature dove poter ammirare ogni giorno il tramonto del sole nel mare.
Grand Hotel Riviera nella suggestiva marina di Nardò Santa Maria al Bagno
Dotato di ogni tipo di comfort, il Grand Hotel Riviera, è un posto unico e perfetto per grandi e piccoli. Situato di fronte al mare di Santa Maria al Bagno, è l’ideale per chi vuole rilassarsi e coccolarsi lontano dal caos delle città. L’Hotel offre anche una bellissima piscina, un ottimo ristorante e un lounge bar per divertirsi bevendo un drink davanti al mare.
Relais Il Mignano: dormire romanticamente nel centro storico di Nardò
Ristorante e Hotel situato in un palazzo di costruzione medievale, il Relais Mignano è un elegante palazzo storico al centro di Nardò. Le stanze sono dotate di tutti i comfort, accoglienti e ideali per una vacanza romantica.
Masseria Pagani Resort & Relais: una vacanza immersa nel verde delle campagne salentine
Una vecchia Masseria immersa nella campagna è ciò che serve per una vacanza realmente rigenerante. La Masseria Pagani, situata nella periferia di Nardò permette di vivere una vacanza alternativa in un’oasi salentina. Le stanze spaziose e accoglienti, la piscina nel giardino e le squisite colazioni italiane fatte in casa dalla proprietaria sono tre dei motivi per cui è impossibile non sceglierlo.
Il Meteo a Nardò: organizzate una vacanza in Salento col sole
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Chiese e monumenti di Nardò, città gioiello del Salento e di Puglia
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