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Nardò Porta di mare: cosa vedere nella città di Nardò

da Giu 27, 2018Nardò0 commenti

Nardò è il secondo comune più grande della provincia di Lecce (capoluogo del Salento) sia per estensione territoriale che per numero di abitanti.
Vanta radici antichissime che risalgono al periodo paleolitico e a testimoniarlo sono graffiti e reperti archeologici trovati in una delle tante e caratteristiche grotte presenti nella baia di Uluzzu. Tra natura incontaminata, spiagge splendide e bellezze architettoniche, il comune di Nardò è uno dei luoghi più turistici della Puglia.
Un comune che trasuda storia ed arte e che attira ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo. Un luogo affascinante che offre la possibilità di trascorrere una vacanza all’insegna di tanto mare, relax e storici monumenti e chiese da visitare. Di seguito una sorta di vedemecum con i posti e i monumenti più belli delle provincia neretina.

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Come giungere a Nardò

Il comune di Nardò è facilmente raggiungibile in aereo, bus o treno. Se preferite viaggiare in aereo, l’aereoporto più vicino a destinazione è quello di Brindisi-Casale. Una volta arrivati all’aereoporto potrete decidere di prendere un pullman che vi porti a destinazione, oppure di usufruire del servizio transfer. Se solitamente viaggiate in treno la stazione più vicina è invece quella di Lecce. Per quanto riguarda il viaggio in pullman recentemente sono stati stretti accordi con Flixbus che offre tratte scontatissime, da qualsiasi città italiana. A Lecce, il ritrovo si ha presso l’Airport City Terminal all’ingresso Nord della città. Se invece amate viaggiare liberamente e spostarvi con maggiore autonomia, una volta giunti a destinazione, il mezzo migliore è sicuramente l’auto. Se non siete pratici della zona basterà seguire le indicazioni audio del satellitare GPS, ormai presente anche in tutti gli smartphone, et voilà il gioco è fatto.

Cosa visitare e vedere a Nardò: mare spettacolare e monumenti unici per bellezza per questa fantastica città chiamata “Porta di Mare”

Nardò è stupenda, questo ormai è palese e noi di Foodismo siamo innamoratissimi di questa splendida città. La pietra leccese, la bellezza del centro storico interamente pedonabile, i ristorantini caratteristici e romantici e last but not least, il mare e la bellezza delle sue marine. Non a caso la città neretina è chiamata anche Nardò Porta di Mare.
Vi diamo due suggerimenti su come vivere questa bellissima città del Salento e soprattutto cosa visitare e cosa vedere a Nardò.

Le marine di Nardò Porta di Mare

Il comune di Nardò è noto per le sue numerose marine che si estendono per circa 20 chilometri sul versante jonico della Puglia. Ecco un elenco sintetico:

  • Santa Maria al Bagno un’antico borgo di pescatori oggi gettonatissimo dai turisti di tutto il mondo per l’acqua limpida e cristallina e la splendida spiaggia.
  • Santa Caterina celebre località balneare nota per il grazioso lungomare, la silenziosa e verde pineta, la costa scogliosa e l’acqua pulita e cristallina.
  • Sant’Isidoro con la sua sabbia finissima, il fondale basso e l’acqua cristallina è una delle 4 marine di di Nardò. Sul suo magnifico litorale sorge anche la sua cinquecentesca torre.
  • Porto Selvaggio consta di circa 1.000 ettari di parco in cui si estende un’area naturale protetta che si caratterizza per la presenza di due baie: la Baia di Porto Selvaggio e la Baia di Uluzzo.

Porto Selvaggio: natura imponente e mare “selvaggio”

La Baia di Porto Selvaggio a cui si accede attraverso Villa Tartufo, percorrendo un piccolo sentiero all’interno del parco, si caratterizza per la presenza di una scogliera e una vista panoramica che lascia senza fiato.

Baia di Uluzzo a Nardò: paradiso preistorico

La Baia di Uluzzo è un golfo naturale, dove la fitta e selvaggia vegetazione e la presenza di numerose grotte e insenature nè fanno un piccolo e incontaminato angolo di paradiso.

I monumenti di Nardò

Se dalle marine di Nardò ci si sposta nel centro storico, è possibile visitare una serie di monumenti che asseriscono le antichissime origini di questo comune. Un tripudio di monumenti in stile barocco che testimoniano l’inconfutabile valore storico e artistico del comune neretino.
Qui un elenco per voi, seguite e leggete i nostri suggerimenti:

  • Il Teatro Comunale i cui lavori furono ultimati nel lontano 1895 rappresenta un piccolo ed elegante gioiello nel cuore del comune di Nardò, che nel corso degli anni ha avuto l’onore di ospitare diverse compagnie teatrali e artisti di livello internazionale come Carla Fracci e Franco Battiato.
  • La Chiesa di San Domenico realizzata nel XVI secolo per l’ordine domenicano. A seguito di un evento sismico nel 1743, la chiesa andò totalmente distrutta, rimanendo intatta solo la facciata e la parte laterale sinistra della chiesa che fu successivamente ricostruita. La facciata sembra essere stata realizzata in due momenti diversi e ciò appare chiaro dalle numerose decorazioni presenti nella parte inferiore che invece risultano molto più rade in quella superiore.
  • La Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta posta nel cuore del comune di Nardò è la punta di diamante e motivo di grande orgoglio per la cittadina neretina. Risalente all’epoca normanna, nel corso degli anni è stata soggetta ad una serie di rifacimenti e la struttura attuale sembra risalire al 700′. La facciata che richiama lo stile tipicamente barocco introduce in una struttura a tre navate.
  • Piazza Salandra, originariamente chiamata Piazza delle Legne, è posta nel cuore del comune di Nardò sulla quale si affacciano i più bei monumenti in stile barocco della cittadina neretina. Al centro è possibile ammirare l’imponente guglia dell’Immacolata, alta ben 19 metri, sulla cui cima è posta la statua della Madonna.

Il museo della preistoria di Nardò

Una menzione a parte merita il museo di Nardò. Con i suoi 300 metri quadri, all’interno dell’ex convento dei Francescani adiacente alla chiesa di Sant’Antonio da Padova, offre un viaggio nel tempo che ha inizio ben 75 milioni di anni fa. Nel museo vengono conservati reperti preistorici e resti fossili di pesci, tartarughe, crostacei e molluschi dell’ultima fase dell’era mesozoica e poi tantissimi documenti, pannelli illustrativi e postazioni multimediali per rendere chiaro ai visitatori il senso e l’importanza dell’attività archeologica svolta.

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